Mia carissima, fra le tante lettere ricevute da te è stata oggi, la più brillante. Prima di consegnarmela notavo in essa qualche cosa di bello, ma non contavo più che fosse il tuo arrivo in foto. Non appena aperta, le trovai tutt'e due, una meglio dell'altra, me le ho baciate mille volte. Figurati che dalla tanta contentezza mi sono fatto anche un ballo da solo (a sa Mamugadina). Avevo quasi perso la speranza, da tanto tempo che attendevo, ma non è che pensavo che tu non le avevi fatte, pensavo che fosse veramente il fotografo ad essere trascurato. Amore mio, non devi pensare a tante cose, io sono molto sincero e quando devo dire una cosa la dico chiaro. Per quanto riguarda le foto sono bellissime tutt'e due, ma per il formato cartolina ho scelto quella dove sei pettinata alla maschietta. Se hai il negativo mandamelo che lo faccio sviluppare da un mio amico della scientifica e così faremo un bel quadretto, se poi non l'hai mandalo a dire al fotografo e la farà lui stesso. Le foto le ho fatte vedere a tanti miei amici e tutti ti fanno i complimenti. Quel tizio del Campidano, di cui ti parlai l'anno scorso, si trova di nuovo con me, e a lui gli dissi che tu eri Americana, gli dissi che ti avevo conosciuta a San Pietro a Roma e che ci fummo fidanzati, poi lui mi fece la seguente domanda: "Candu da sposasa?" (Quando la sposi?), io gli risposi che mio suocero stava preparando un grattacielo per noi e anche per un'altra figlia, lui ha creduto tutto, è un tipo che i maccheroni li inghiottisce facilmente. In quanto al fatto di Adele mi dispiace, ho l'impressione che sia una ragazza che ci rimanga delusa. Se il suo fidanzato si comporta in quel modo non ha buone intenzioni. Io ho tanta esperienza in questo ramo e so che, quando un giovane intende scherzare la prende in quel modo. Quando una donna si ama, non si pensa ad altro che a unirsi in matrimonio al più presto possibile, tu quando capita consigliala, e secondo come continua il suo comportamento, meglio che lo mandi in quel paese. Mia adorata, per l'affare di Abbasanta ti scrissi un'altra lettera dicendoti che devono pensare a tutto loro, il nulla osta non potrà mai essere concesso personalmente, ripeto che è un documento segreto d'ufficio. Se loro vogliono che io vada, sapranno come fare. Non posso più vedermi qui, non è che stia male, anzi troppo bene, ma voglio essere vicino a te, sarò più felice, più tranquillo e riacquisterò del tutto la salute. Se per Natale saremo vicini faremo un bel festino, d'altronde qui non ho voglia nemmeno di divertirmi. Prega sempre la Madonna che ci aiuti, le tue preghiere le ascolterà, sono certo che tu ti invocherai con tanta avvocazione e così il nostro assiduo pensero sarà esaudito. Forse ad Austis farà molto freddo ci sarà la neve, è vero? Qui sempre umidità, ma fra le giornate umide sorge anche il bel sole che sembra in primavera. Per il momento non mi resta che salutare tutta la tua famiglia e a te tanti bacioni.
Tuo affez.mo Pietro
p.s. Saluti a Carmelina e Antonio

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