giovedì 4 febbraio 2010

Una oghe lontana (Una voce lontana)

UNA OGHE LONTANA

T’ido in sa fantasia,
ti chirco e non t’agato,
isculto e non t’intendo.
Inue has a esser tue,gioia mia?
Forsis in altos chelos,
in d’unu nizzu tot’immaculada.
Mi devo rassegnare
ca non risesso ‘e ti sighire mai.
Est un’illusione
chi deo tenzo in mente cando dormo,
sun sognos de incantu
chi andana isvanidos su manzanu
e custu mi turmentat.
E si totu s’avverat?
E si vives aberu?
Cun sas alas de oro
eo benzo a ti chircare
animadu ‘e s’amore.
Dia a attraessare
montes,mares lontanos,
sulcare sas aeras chena fine,
dia abberrer sos chelos
pro ti porret sighire:
nessi toccare in cara ti cheria.
Isperanzosu isetto:
da -e ue ses mi giamas
e deo luego benzo.-

Pera Austinu Sanna Migone
Cagliari, 17 febbraio 2001

Traduzione

Una voce lontana

Ti vedo nella mia fantasia,
ti cerco e non ti trovo,
ascolto ma non sento.
Dove sei, gioia mia?
Forse nel cielo alto,
dentro un nido, tutta immacolata.
Mi devo rassegnare,
perché non riesco ancora a seguirti.
E’ un’illusione
che ho in mente quando dormo,
sono sogni d’incanto
che svaniscono la mattina,
e questo mi tomenta.
E se tutto si avverasse?
E se tu vivi veramente?
Con ali dorate
vengo a cercarti,
animato dall’amore che ho per te.
Se potessi attraversare i monti e
i mari lontani,
solcare le nubi senza fine,
aprire il cielo
e poterti raggiungere..
..almeno per accarezzarti il viso.
Speranzoso aspetto:
da dove sei chiamami,
e io ti raggiungo.

Pietro Agostino Sanna Migone
Cagliari, 17 febbraio 2001

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